Per la delibera i 3 Comuni già oggi sono "un unico ed omogeneo
ambito territoriale montano con una storia comune ed una lunga
tradizione di collaborazione e vicendevole supporto".
L’unanimità del Consiglio Comunale di Pagno, ieri sera, ha dato mandato alla propria Giunta di "acquisire
in modo informale e coordinato con gli altri due Comuni della Valle
Bronda- mediante la compilazione di specifici questionari che dovranno
fornire gli indispensabili elementi informativi sul tema-
l’orientamento della popolazione comunale sul tema della possibile
fusione tra i Comuni di Brondello, Castellar e Pagno".
Quello del più popoloso dei tre centri della Valle Bronda è di fatto
il primo "si" allo svolgimento di una sorta di referendum popolare
sull’ipotesi di un unico Comune per tutta la Valle anticipata da queste
colonne nei giorni scorsi. Altri dovranno arrivarne: da Castellar (la
settimana prossima) e da Brondello, il cui sindaco- alle prese con una
minoranza che con la primavera ha ritrovato grinta ed aggressività- ci
dicono continui ad essere alquanto dubbioso sull’operazione.
La delibera di intenti, meglio, di "indirizzo" per la propria Giunta
approvata ieri sera dal Consiglio- la sua stesura è un vero e proprio
capolavoro di strategia territoriale - ha ripercorso a grandi linee i
tanti "tratti" che uniscono da tempo Brondello, Castellar e Pagno.
Tanti, insomma, i punti che
Quello che li vede costituire "un unico ed omogeneo ambito
territoriale montano con una storia comune ed una lunga tradizione di
collaborazione e vicendevole supporto". Quello che i tre Comuni "hanno
fatto parte, sin dalla sua costituzione, della Comunità Montana Valli
Po, Bronda ed Infernotto, dal 2010 accorpata con la Comunità Valle
Varaita a costituire la Comunità Montana del Monviso attualmente in fase
di soppressione". Quello che non essendo "assolutamente chiaro quale potrà essere le effettiva capacità operativa e finanziaria della costituenda Unione" meglio sarebbe "procedere
a valutare l’opportunità e la convenienza di porre in essere un
processo di aggregazione ancora più spinto, con l’obiettivo primario di
garantire alla popolazione un miglioramento quali-quantitativo dei
servizi erogati a costi inferiori". Quello che rimarca come "il
fattivo rapporto di collaborazione instaurato fra i Comuni di Brondello,
Castellar e Pagno ha già condotto a preziosi risultati concreti"
quali il riconoscimento della Scuola Primaria di Pagno quale Scuola di
Valle, il servizio di trasporto alunni, la creazione di un prezioso
strumento unitario di supporto ai sindaci nella gestione delle emergenze
e nell’attività di prevenzione (Squadra Aib della Valle Bronda), ed un
rapporto convenzionale di gestione associata, ammesso a fruire del
contributo regionale, che ha riguardato diversi servizi/funzioni.
Quello che "una eventuale fusione determinerebbe, senza
penalizzare in alcun modo,ma anzi migliorando i servizi alla
cittadinanza, una significativa riduzione dei 'costi della politica’,
con drastica riduzione del numero di consiglieri e assessori,
consentendo per converso di disporre- dal punto di vista burocratico-
di una macchina comunale meglio strutturata (con un unico segretario, un
unico ufficio di ragioneria, un unico ufficio tecnico, un unico ufficio
anagrafe e conseguenti significativi risparmi anche in termini di
adempimenti e gestione)".
Tanti "pro", ma anche un "contro": "Il timore di una possibile
perdita di identità da parte di comunità molto legate alla specificità
della loro storia e del percorso culturale-identitario via via snodatosi
nei secoli, dall’altro nel timore di quella che potrebbe essere
definita una perdita di rappresentanza, ovvero il rischio, con il nuovo
assetto, di non riuscire a rappresentare adeguatamente i vari interessi
di cui sono portatori singoli cittadini o gruppi di essi (ad esempio gli
abitanti di una borgata, di una via, i rappresentanti di una categoria)". Subito annacquato dal fatto che "se
si pone mente al fatto che la popolazione complessiva dei tre Comuni
supererebbe di poco le mille unità, non si puó non convenire come si
tratterebbe comunque di una comunità di dimensioni numericamente molto
contenute, tali da garantire una adeguata rappresentanza sia a livello
territoriale che di categoria/gruppo organizzato".
Con una conclusione che sembra incontestabile: "Essendo la
questione della possibile fusione dei tre Comuni di fondamentale
importanza per il futuro della comunità nel suo complesso, andando a
toccare corde nascoste della sensibilità della popolazione, non solo sul
piano razionale (possibili vantaggi sotto il profilo finanziario,
gestionale e organizzativo) ma anche su quello emotivo (aspetto
culturale identitario)", il Consiglio Comunale ha reputato "fondamentale
importanza- prima dell’adozione di atti formali di qualunque genere-
il coinvolgimento diretto e diffuso della popolazione sul tema,
accompagnato da un’adeguata informazione circa i vari elementi della
questione, così da sollecitare un dibattito, il più ampio possibile,
finalizzato ad avere un riscontro che possa essere prezioso elemento di
valutazione al fine dell’adozione, da parte dei competenti organi".
Fonte: TARGATOCN